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IN CONTATTO CON IL BOSCO

Il seminario si è tenuto in un bosco speciale presso l’agriturismo Cascina del Poggio immerso nel Parco Pineta, a Lurago Marinone (Co). Abbiamo dato spazio al risveglio dei sensi per risuonare al medesimo ritmo del bosco. Abbiamo dato ascolto a ciò che si muove in noi per contattare un rinnovato senso di sé. Durante la mattinata si sono alternate esperienze corporee, letture a tema, condivisioni e silenzi, danze.

Dalle profondità della ricerca interiore emergono spesso immagini e paesaggi della natura. Queste immagini sono sempre state in noi come testimoni di un mondo oltre il mondo, di uno spazio senza tempo dove tutto è sempre stato unito. Sono le visioni dell'anima, che desidera solo riunirsi alla fonte, tornare intera. Risvegliarci alla presenza del corpo è come aprire gli occhi dopo un lungo sonno e scoprire di essere parte di una realtà più ampia, interessante e misteriosa. Così prendiamo confidenza con il corpo per imparare ad accogliere sensazioni e immagini, pacificarle e potenziarle affinchè possano guidarci ad agire secondo la nostra più intima verità, quella dell'anima. Questo percorso non è mai solitario. Siamo sempre sostenuti da forze più grandi di noi. Il nostro compito è quello di renderci disponibili a ricevere. E per ricevere in maniera intuitiva dobbiamo assumere la postura di colei o colui 'che non sa'. In questo modo la natura tornerà a parlarci, a sostenerci e a guidarci.

La nostra attitudine è stata quella di renderci disponibili a ricevere.

Abbiamo ricevuto in maniera intuitiva, grazie alla postura di colei che sa cogliere e collegare. In questo modo la natura é tornata a parlarci, a sostenerci e a guidarci. Alla fine del sentiero abbiamo potuto restituire al bosco una danza, personale e condivisa. Questo noi essere umani possiamo fare.

Noi tutti non siamo solo

terrestri. Lo si vede da come

fa il nido la ghiandaia

da come il ragno tesse il suo teorema

da come tu sei triste

e non sai perché. Noi

tutti, noi forse ritornati,

portiamo una mancanza

e ogni voce ha dentro una voce

sepolta, un lamentoso calco di suono

che un po’ si duole anche quando

canta. Te lo dico io

che ascolto

il tonfo della pigna e della ghianda

la lezione del vento

e il lamento della tua pena

col suo respiro ammucchiato sul cuscino

un canto incatenato che non esce.


Ascoltare anche ciò che manca.

L’intesa fra tutto ciò che tace.

( Mariangela Gualtieri )

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